Il punto di Alberto Orioli su Morning 24 - Il Moloch del debito pubblico una priorità da non trascurare.
“No hay plata”, ha scolpito per la storia il nuovo presidente argentino superpopulista Javier Milei nel suo primo discorso ufficiale al Parlamento.Liberamente tradotto, suona un po’ come l’italianissimo “bambole, non c’è una lira”.Ed è un monito sempreverde, e certo vale anche per un Paese come l’Italia, e - come il grigio - sta bene su tutto, insomma vale per ogni colore politico.Nonostante la pioggia di miliardi legata al Pnrr e alle sue traversie applicative, la situazione dei conti italiani non può prescindere dall’entità del debito pubblico.E non è un mantra logoro. Il suo peso sul Pil è - stando alla manovra 2024 - al 140,1% il prossimo anno, con una traiettoria di discesa al 139,6% nel 2026.Comunque un moloch enorme, che tra l’altro costa, in termini di spesa per interessi, oltre 96 miliardi nel 2024, per arrivare a più di 112 miliardi due anni dopo. Tanto per caprici: vale da solo quattro manovre di bilancio, e pesa quanto il 50% dei fondi del Pnrr.Regole nuove o meno sul Patto di stabilità, il problema per noi resta questo: abbattere il debito serve all’Italia. Se poi - come si suol dire - “ce lo chiede l’Europa”, vuol solo dire che Bruxelles ci sta dando come minimo un buon consiglio.
(Fonte: Il Sole24Ore - Morning 24)