Come si è "ingolfata" la controffensiva ucraina. Un'analisi del Washington Post
Sull’onda dell’ottimismo, un anno fa si iniziava a concepire la grande controffensiva estiva. Cos’è andato storto? Una ricostruzione dei fatti targata Washington Post.
“Mille mezzi corazzati e nove brigate fresche, addestrate in Germania e pronte all’azione”. Così il capo di stato maggiore delle forze armate ucraine Valery Zaluzhny rispondeva alla domanda del Segretario alla Difesa statunitense Lloyd Austin su cosa servisse all’Ucraina per mettere in campo un’offensiva estiva. Lo stesso Austin, in separata sede, ammetterà la quasi totale impossibilità di soddisfare le richieste ucraine. Ma nell’autunno del 2022, l’ottimismo trionfava: l’Ucraina non era solo riuscita a resistere alla spallata offensiva lanciata dalle forze armate di Mosca pochi mesi prima, ma era anche riuscita a reagire prendendo in contropiede le forze d’invasione, liberando importanti porzioni di territorio e grandi città, come nel caso di Kherson. La sconfitta della Russia sembrava a portata di mano.
Oggi, dodici mesi dopo, la situazione si è quasi completamente capovolta. In un lungo e dettagliato articolo, il Washington Post mette insieme i pezzi di questo capovolgimento, fornendo preziosi insights sui contrasti e sulle problematiche che si verificavano nella stanza dei bottoni, mentre all’esterno regnava l’ottimismo.
Qui l'articolo integrale: https://formiche.net/2023/12/autopsia-di-una-controffensiva-perche-lazione-di-kyiv-si-e-ingolfata/
(Fonte: Formiche.net)